Intervista a Giunta: “Ho trasformato la mia sensibilità”
Abbiamo fatto due chiacchiere con Giunta per l’uscita del suo ultimo singolo Per voi, quarto brano estratto dal suo EP in arrivo a giugno. Giunta, classe 1997, cresce a Palermo, ma a 18 anni si trasferisce a Milano per seguire il suo sogno. Ha all’attivo un EP “Prima vera”, uscito lo scorso 17 Luglio 2020. Il suo singolo Wabi Sabi è finito nella playlist editoriale Scuola Indie di Spotify.
Ecco cosa gli abbiamo chiesto.
Come è nata “Per voi”?
È nata dal desiderio di dedicare un brano a chi mi sostiene ogni giorno e mi dà un motivo per ricordarmi che non fa proprio tutto schifo.
In “Per voi” parli di “un bullo di merda di medie e liceo”. Sei stato bullizzato da ragazzino?
Sì, sia fisicamente che psicologicamente. Sono sempre stato il ragazzino basso, minuto e sensibile, quindi ero un facile obiettivo. Poi sono diventato 1,86 m in un anno e mezzo circa, e ho trasformato la mia sensibilità, che vedevo come una debolezza, in una chiave di lettura della vita. Gli amici sono ovviamente stati fondamentali.
Sempre in “Per voi” dici “il film è appena iniziato, quindi benvenuti”. Dove ti vedi fra cinque anni?
Non lo so in realtà, non mi piace fare previsioni. Sicuramente con loro, a condividere gioie e dolori.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo EP in uscita a giugno?
Affronterò il tema del dualismo: in un mondo che tende a vedere la realtà delle cose solo come bianco e nero, io sono la sfera multicolor al centro (capirete con la copertina). Un EP in cui le canzoni si sfidano l’una contro l’altra. Lo definirei energico, come me in questa fase della mia vita.
Da dove trai ispirazione per la creazione delle tue basi?
Nell’ottanta percento dei casi, vengono prima dei testi. Nasce tutto da un pensiero fisso in testa, che cerco di comunicare in musica prima ancora che in parole. Mi sento molto più a mio agio in questo modo, così che non siano essenziali le parole per carpirmi, ma che basti ascoltare ciò che c’è sotto. Va detto però, che spesso le mie basi si contrappongono al testo, un po’ come bianco e nero, così da creare un magico equilibrio.
Come ti sei sentito quando Wabi sabi è entrata nella playlist “scuola indie” di spotify?
Ricordo perfettamente il momento! Non avevo alcuna aspettativa, non sapevo che si sarebbe saputo direttamente allo scoccare della mezzanotte. Ricordo quando è arrivato il messaggio di Lorenza, la mia manager, che aveva appena parlato con i ragazzi di Artist First. È stato pazzesco pensare che davvero qualcuno del mondo dei grandi avesse apprezzato un mio lavoro.