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Data pubblicazione: 14/05/2021
Etichetta: Trovarobato/RCA Numero Uno/Sony Music

Quando ho sfogliato per la prima volta la lista dei “brani” contenuti all’Interno di “IRA”, il nuovo album di Iosonouncane, ho notato sin da subito una serie di segnali premonitori: tanto per cominciare i titoli scritti in minuscolo, un po’ in francese, un po’ in inglese, un po’ in arabo. E poi il fatto che i pezzi fossero tanti, tantissimi, addirittura 17, e poi ognuno di essi (tranne qualche eccezione) lungo almeno 5 minuti. E poi il nome del disco, “IRA”, … quello è tutto in maiuscolo, come a compensare quanto si diceva prima. Ma sono solo tre lettere, una “I”, una “R” e una “A” e fine, tutto qui, un titolo semplice, ma potente. E poi…

E poi c’è stato l’ascolto. “Ma è l’album giusto?” “Ho sbagliato disco?”. Dov’è la voce di Jacopo Incani, dove sono le canzoni, dove i bridge, i ritornelli? “IRA” non è pensato per chi cerca il comfort. “IRA” è davvero pensato per qualcosa? Due ore di musica (un’ora e 49 minuti) indescrivibili, catapultati in un mondo la cui unica regola è non avere regole.

Se penso all’album precedente, “DIE”, lì era tutto fatto per esplodere. C’era il climax, la catarsi. Qui non ci sono deflagrazioni, ma solo cortocircuiti, implosioni, brani che si riavvolgono su loro stessi e in cui ti perdi, come in un sogno. Però “IRA” non è un sottofondo, non è un album passivo. Vuole la tua attenzione, cerca una reazione in chi lo ascolta, prima ti sciocca, poi ti seduce e infine ti doma. Ascoltandolo si perde il senso del tempo, ogni pezzo si fonde col successivo. Il disco, in fondo, è un unico grande viaggio che un po’ fa paura e un po’ tranquillizza.

In giro già lo osannano. Perché? Perché no? Abbiamo dei precedenti in Italia? Oggi al telefono un amico altrettanto confuso come me l’ha paragonato a “Il Fuoco” di “I Giardini di Mirò”, con quel piglio un po’ avanguardistico. E’ quel genere di musica molto sofisticato che la critica in genere esalta. Ma non basta sperimentare nuove sonorità ultraterrene, ci vuole estro, occorre creare l’atmosfera giusta, quella che ti proietta altrove, lontanissimo. Iosonouncane ci è riuscito, credo. Se mi riprendo vi darò conferma.

“IRA” è un meteorite scagliato con tutta forza su tutto quello che noi ascoltatori siamo abituati a sentire e su tutto quello che le attuali etichette discografiche sono abituate a produrre. Lascerà una voragine.

VOTO DISCO8.5
8.5Overall Score
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