Moder: Acrobati
Data di uscita: 18/06/2021
Etichetta: Glory Hole Records
“Sogni accatastati in un quartiere dormitorio”, recita l’ultimo verso di “Cerotti”, secondo pezzo dell’EP “Acrobati” firmato dal rapper ravennate Moder, alias Lanfranco Vicari. In poche parole tutto il vissuto dell’ultimo tremendo anno (e mezzo?) di pandemia, tra lockdown e speranze atrofizzate dalla mancanza di luce in fondo al tunnel. 5 tracce, appena una ventina di minuti di ascolto che in realtà paiono un viaggio.
Una volta si diceva concept album. Moder associa la sua ultima fatica ad una graphic novel, dove non ci sono eroi ma ombre. Qualunque definizione vogliamo dargli, stupisce il mix tra testi e musica. C’è qualcosa in quel sottofondo sonoro, un’eco derivante da una profonda nostalgia che ci avvolge e ci rassicura, quasi che il disco sia stato concepito in un’altra epoca con la chiara intenzione di essere ascoltato qui e ora, per trovare un po’ di sollievo. Pezzi come “Antartide” e o la title-track quasi rievocano le atmosfere alla DJ Gruff. Il mood però è totalmente diverso, più esistenzialista e immaginifico e – se possibile – ancora più incazzato.
Il circuito rap è ricco e vario. Ascoltando “Acrobati” ci si chiede solo perché artisti come Moder non abbiano più visibilità nel panorama mainstream italiano. L’identificazione per quello che il disco racconta è inevitabile. Aneddoti e ordinarie storie di vita in un’ordinaria epoca di m****, dove il compromesso fa schifo ma è l’unica soluzione e dove vivere significa il più delle volte sopravvivere. Questa è la vera denuncia.
Chapeau.