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Recensioni

Cavaleon: Sometimes I’m still drowing

8/108
8Overall Score

Data di uscita: 26/10/2021
Etichetta: Costello’s, Believe Digital e Victoria Music

Immaginate per un momento di andare sott’acqua e stare in apnea. In quei pochi secondi, prima di riemergere in superficie ed essere accecati dal bagliore del sole, vivrete in un universo fatto di regole proprie, un ecosistema nel quale non siete altro che ospiti. Ma lì – mentre nuotate in mezzo a quella variegata fauna marina – non vi curate troppo del mondo lassù. Avete le orecchie ovattate, sintonizzate su altre frequenze.

Ed è proprio quello che ci serve, a volte: immergersi, serenamente e senza lasciarci la pelle. I Cavaleon, d’altro canto, non la pensano così: a leggere per intero il titolo del nuovo album “Sometimes I’m still drowing”, comprendiamo che affogare a volte si può, anche più di una sola volta. Un chiaro rimando a quei momenti in cui non ce la passiamo alla grande, quando ansia e paura ci disarcionano da cavallo e ci destabilizzano.

Progetto nato nel 2018, i Cavaleon sono Leo Einaudi (voce e polistrumentista) e Giulia Vallisari (voce), che cantano sullo sfondo sonoro partorito da Federico Cerati (compositore) e Agostino Ghetti (batterista). Dopo un’iniziale gavetta, giungono alla pubblicazione di uno dei lavori più ambiziosi dell’anno nel panorama italiano.

“Sometimes I’m still drowing” è un concept album, una trilogia di 3 diversi EP concatenati tra loro a partire dai titoli (rispettivamente “Sometimes”, “Sometimes I’m still” e “Sometimes I’m still drowing”). Il titolo dell’album è inoltre “spalmato” all’interno del disco, con le 3 tracce di chiusura “Sometimes”, “I’m Still” e “Drowning”.

A livello musicale, ci troviamo di fronte ad un ibrido tra folk rock e musica elettronica (o, se preferite, folktronica). Il risultato è un calmante per la nostra ansia nei momenti più tormentati. I pezzi, in genere lenti e con venature chill, cullano l’ascoltatore in un confortante abbraccio. Gli arrangiamenti, dilatati ed eterei, ci rasserenano. Pur con delle importanti divergenze, l’approccio alla musica si avvicina al genere lofi, con atmosfere al limite dell’ambient che fanno da sottofondo e rilassano.

Senz’altro una delle migliori uscite in Italia nel panorama underground. Assolutamente da non perdere.

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