Ministri: Giuramenti
Etichetta: Woodworm/Universal
Data di uscita: 06/05/2022
Giuramenti: chiediamoci perché li facciamo. Che sia un matrimonio o una dichiarazione in tribunale, il succo non cambia. Il giuramento è un atto che innesca delle aspettative, un momento solenne che si trascina dietro delle responsabilità profonde.
“Giuramenti” è il nuovo disco dei Ministri. Perché l’hanno fatto? Perché la catena di montaggio è oramai in azione: l’anno scorso hanno rilasciato l’EP “Cronaca Nera E Musica Leggera”, seguito da relativo tour. Quest’anno i due nuovi singoli – “Numeri” e “Scatolette” – prodromici all’uscita di questo album. Ordinaria amministrazione per un lavoro poco ordinario.
Tutto qui? No, c’è dell’altro. Il vuoto pneumatico causato dal covid ci ha fatto pensare, talvolta disperare. Però i Ministri, campioni mondiali di introspezione, ci hanno detto “be’, sapete che c’è? In questo mondo che tra una pandemia e una guerra sembra ormai al collasso, ripartiamo dalle basi”: l’amicizia, i legami, la ragione stessa per cui questa band esiste, il rapporto col pubblico, la responsabilità dell’artista nello schierarsi in difesa di certe idee.
“Giuramenti” altro non è che questo, il filo rosso che la band di Davide Autelitano, Federico Dragogna e Michele Esposito non ha mai smesso di seguire. Con alti e bassi, lavori più riusciti e altri meno, l’impegno è sempre stato uno: l’onestà col proprio pubblico, priva di sovrastrutture; la comunicazione attraverso la musica, senza orpelli, scevra da ridondanti manovre di marketing.
Potrei parlare del mio giudizio personale sull’album, che – nell’arco della loro discografia – si pone a metà tra lavori non troppo memorabili come “Cultura Generale” e “Fidatevi” e grandi perle come “Per Un Passato Migliore” e il già citato “Cronaca Nera E Musica Leggera”. Ma questo disco, più di tutti gli altri, è importante per la forza di volontà impiegata per farlo nascere. L’energia di 3 amici che sono sulla scena da molti anni e che hanno ancora tanto da dire e insegnare.
Superarsi ogni volta è una promessa che non si può mantenere. Dare il massimo per provarci, ecco, il vero giuramento sta proprio lì.