Diaframma: Ora
Etichetta: Diaframma Records
Data di uscita: 29/04/2022
Ci sono band, nel cosiddetto panorama “alternativo” italiano, la cui luce continua a brillare, anche dopo quasi quarant’anni. È il caso dei Diaframma, valvola di sfogo del cantante e chitarrista Federico Fiumani.
Una carriera passata a fare musica fuori da riflettori televisivi, sullo stesso sentiero che ha portato band come Litifiba, Afterhours e Marlene Kuntz ad esplodere negli ultimi due decenni del secolo scorso. A differenza di questi, tuttavia, i Diaframma rimangono ad oggi praticamente sconosciuti ai più, complice anche le mancate (e volute) partecipazioni a Festival di Sanremo e talent show. Solo la musica, la poetica e l’energia di Federico Fiumani.
“Ora” è l’ultima fatica della band fiorentina. Si tratta del ventunesimo album, prodotto, anzi autoprodotto, per l’etichetta Diaframma Records. Indie Rock a tutti gli effetti.
“Ora” ha dei bei momenti (l’apertura rappresentata da “Coperture Tumorali”, la lenta “Il sesso È Nella Testa” e la riflessiva title-track). Le chitarre elettriche sono parecchio grezze, alcuni passaggi sono recitati, altri cantati, con un timbro che ricorda sempre più quello di Paolo Benvegnù ai tempi degli Scisma. Si riavvolge il nastro, si scava in un tempo che non ci appartiene più, quegli anni ’90 che hanno segnato il confine tra generazione Y e generazione Z. Disorientamento, un groppo allo stomaco, suoni e parole mi ricordano sprazzi della mia vita passati ad ascoltare musica simile a questa.
È forse questo il punto debole di questo album: la nostalgia, il revival, senza tuttavia quel fattore totalizzante di coinvolgimento emotivo che solo un’opera dei primi Diaframma potrebbe provocare. Il risultato è un disco un po’ a metà tra i fasti del passato e il tentativo di iniettare nuova linfa vitale.
Unico esperimento piuttosto curioso, nonché di reale freschezza, è la traccia di chiusura “Nella Testa Di Un Attore Porno”, pezzo recitato dal sapore vagamente ironico.
“Ora” si conferma essere un disco teatrale ed esistenziale: quanto potrà vivere di vita propria o essere solo “il ventunesimo disco dei Diaframma”, be’, ai posteri l’ardua sentenza.