L’evoluzione della musica rock che non parla di rabbia ma di poesia, empatia e sostenibilità.
Dopo una carriera di dischi bellissimi, atmosfere disconnesse e dipendenze romantiche i Marlene Kuntz tornano con KARMA CLIMA (Al-Kemi Records / Ala Bianca; distrib. Warner Music Italy / FUGA), l’attesissimo nuovo disco ideato e pensato su un progetto che parla di sostenibililità ambientale.
Il concept ha influenzato da subito la stesura dei testi, che in puro stile Marlene risulta intimo nei sentimenti ma esplicito nei contenuti. NOVE tracce prodotte dai Marlene Kuntz con Taketo Gohara, che raccontano il cambiamento climatico e che aiutano a capire che il problema c’è ed è reale. Un grido di allarme ma anche la consapevolezza di voler essere parte attiva del cambiamento, perché la musica può e deve anche far riflettere. E se oggi si sente parlare sempre più spesso di un mondo green, c’è chi davvero ha a cuore l’ambiente. I Marlene Kuntz ne sono l’esempio. La band si schiera e decide di essere sostenibile partendo dalla genesi del disco, un processo creativo che vede coinvolte diverse realtà italiane molto vicine al tema della sostenibilità come quella del Birrificio Agricolo Baladin Piozzo, Viso a Viso Cooperativa di Comunità di Ostana e Borgata Paraloup. Un’esperienza a porte aperte che sottolinea la necessità di guardare oltre l’ individualismo asettico della società attuale e credere ad una nuova idea di senso di comunità dove la partecipazione delle persone può migliorare davvero se stessi e gli altri.
Il primo pezzo di KARMA CLIMA è La fuga dove ritroviamo fin da subito sonorità ricercate nel pieno immaginario Marlene Kuntz. E’ un’evasione, un viaggio “fra i soffi e i sibili” del vento per poter forse svanire dal contesto sociale in cui viviamo. Lacrima è una delle più belle sorprese del disco, dove le chitarre lasciano spazio ai sintetizzatori analogici e a sonorità molto contemporanee.
A dare un ulteriore tocco di classe all’album è Elisa, in Laica preghiera unico feat dell’album, che con la sua voce trasforma questa preghiera in una poesia intima e sensoriale.
Non tradisce le aspettative neanche Scusami, la canzone – dialogo meno direttamente coinvolta dal concept del disco, dove il figlio si scusa col padre, per (forse) un dialogo universale mancato. Vita su Marte attualmente in radio, ci ricorda che non abbiamo un altra Terra su cui abitare quindi dobbiamo agire. Ora. Ultima track del disco è L’aria era l’anima, ballad bellissima che descrive una visione terribile di cui la scienza ci rende partecipi da tempo. Un manifesto, una chiusura degna per un progetto che vuole svegliare le coscienze e tenta di farci uscire da quel vortice di apatia in cui viviamo ai giorni d’oggi.
Contro questo futuro sempre più incerto, un approccio consapevole ci aiuterebbe a capire in profondità chi siamo veramente guidandoci verso ciò che è davvero importante: la natura, le persone, la poesia.
TRACKLIST
- La fuga
- Tutto tace
- Lacrima
- Bastasse
- Laica preghiera
- Acqua e fuoco
- Scusami
- Vita su Marte
- L’aria era l’anima
Sul palco Cristiano Godano (chitarra e voce), Riccardo Tesio (chitarre), Luca “Lagash” Saporiti (basso), DavideArneodo (tastiere e violino) e Sergio Carnevale (batteria). Durante il tour, i Marlene Kuntz utilizzano le borracce ufficiali dell’ opera relazionale Uno Di Un Milione realizzata sul monte Pejo3000 nel Parco Nazionale dello Stelvio in Val di Sole per sensibilizzare comunità residente e Turismo sulla tutela del patrimonio idrico della Val di Sole.
IL TOUR
16 ottobre al Monk di Roma in occasione della Biennale MArteLive
4 novembre al Live Club di Trezzo Sull’Adda (Milano)
5 novembre al Capitol di Pordenone
10 novembre al Teatro Politeama di Prato
11 novembre al Supermarket di Torino
13 novembre all’Estragon di Bologna
19 novembre al The Factory di Verona