Verdena: Volevo Magia
Data di uscita: 23 settembre 2022
Etichetta: Universal Music
7 anni dopo l’ultimo lavoro in studio, il doppio “Endkadenz” (uscito in 2 volumi) e dopo due doppi album consecutivi (oltre ad “Endkadenz” 1 e 2 anche “Wow” del 2011), i Verdena tornano all’antico pubblicando un disco singolo con 13 brani che ci riportano addirittura al 2007 con “Requiem”, ultimo lavoro singolo della band che conteneva due brani in più. La lunga attesa è stata ben ripagata, con un disco che è un buonissimo mix di quanto il trio abbia fatto finora nei loro primi 20 anni di carriera.
L’apertura, e primo singolo, “Chaise Longue”, è il brano che paradossalmente si discosta più dal sound di tutto il disco. Ballad alla “Razzi, Arpia…” molto soft e intima al quale segue “Paul e Linda”, brillantissimo rock’n’roll di matrice beatlesiana, come se non bastasse già il titolo a confermarci il contenuto della canzone (serve davvero spiegare chi siano Paul e Linda?). L’intro di basso/batteria di “Pascolare” (che sprizza grinta da tutti e 4 i minuti di esecuzione) ha un nonsocché dei Sigur Ros di “Brennisteinn”, anche se dopo prende una piega decisamente più “heavy” rispetto agli standard della band islandese.
La bellissima “Certi Magazine” torna a rallentare i ritmi con voce e chitarra acustica dolcissime, ma il relax dura piuttosto poco. Arriva infatti subito “Crystal Ball” come una mina potente a distruggere cuffie e casse, con la batteria di Luca a infrangere ogni record di velocità e incisività. Il pop di “Sui Ghiacciai” è sublime, da ascoltare a luci spente in una autunnale giornata di pioggia. E’ lì che emerge tutta l’emozione che sicuramente i tre avranno provato in fase di composizione. La chiusura, affidata a “Nei Rami”, ci riconcilia col mondo, come se tutto ciò che sta accadendo dal 2020 in poi non fosse mai esistito. Voce leggerissima, parte strumentale appena accennata in sottofondo e mixaggio eccellente per un brano ideale da ascoltare quando intorno è tutto frenetico e sembra non fermarsi mai.
Questo ritorno dei Verdena ci dimostra come continuino ad essere tra le più interessanti band che ci hanno accompagnato negli ultimi 20 anni, sfornando idee sempre nuove e cercando di rinnovarsi ad ogni lavoro, riuscendo comunque ad ottenere ottimi risultati di critica e di pubblico. Certo, potrebbero far diminuire le attese tra un album e l’altro, ma se ne giova la qualità, ben vengano 7 anni di stop.