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Top 5: le copertine più brutte del 2022

(Per questo articolo non è stato maltrattato nessun animale, gruppo, cantante o produttore discografico)

Come ogni fine anno/inizio anno, arrivano puntuali le classifiche e con loro sono immancabili le offese (“manca quello”, “quel disco doveva stare più su”, “quel film è pessimo per carità”). In questo spazio ci dedicheremo a quelle che a nostro (o meglio mio) parere sono le cinque copertine peggiori viste negli scaffali dei negozi di dischi oppure navigando su Spotify e Amazon Music. Ovviamente il contenuto del disco non viene menzionato e non c’entra nulla col giudizio estetico sulla copertina.

Solo per stomaci forti. Rated 18+.

5) 250 – “Ppong” (Bana)

Lee Hoyung è un deejay coreano che è noto ormai al pubblico col nome “250”. Nel suo ultimo disco la copertina sembra uscita da un numero di Grand Hotel, nota rivista di teleromanzi anni ’80/’90. Sguardo intenso che ripensa all’ultima notte passata dopo aver preso un due di picche, sigaretta che smorza il nervosismo e sfondo inesistente. Emozionante.

4) Tim Burgess – “Typical Music” (Bella Union)

Tim Burgess, celebre leader dei Charlatans ed eroe del brit anni ’90, da qualche anno ormai è diventato il Nino D’Angelo d’oltremanica. Nel suo ultimo (ottimo) lavoro spicca in copertina mentre sceglie romanticamente qualche fiore da regalare a una bella guagliona sott’ ‘o Vesuvi’. Dai Tim, torna col tuo caschetto moro che ti vogliamo tutti bene.

3) Billy Idol – “The Cage EP” (Dark Horse Records)

Il rocker ormai 68enne si rimette in gioco con due dischi in un anno. Nell’EP in questione spunta da una simil-tendina coi colori di X-Factor, come se avesse appena vinto presentato da Francesca Michielin stando in squadra con Rkomi. Una gloriosa carriera che non può essere messa in discussione da una scelta artistica del genere. Però però però, si poteva fare di meglio…

2) Dope Lemon – “Rose Pink Cadillac” (BMG)

Il disco è un sofisticato pop intriso di anima soul ed r’n’b. La copertina è una sofisticata roba che sembra un esercizio su paint in cui è inserito un titolo con un font da band hard-rock anni ’80. La cadillac dietro la staccionata rotta è un piccolo capolavoro d’arte contemporanea.

1) Marlon Williams – “My Boy” (Dead Oceans)

And the winner is: Marlooon Wiiiillliamssss (che sembra un nome perfetto per un giocatore NBA annunciato dallo speaker dopo una bomba da 3). Un gruppo di baldi giovani si dà da fare per scavare una fossa (oppure seminare qualche ortaggio chissà). In primo piano un fisico scultoreo che sembra un mix tra Stallone e i Bronzi di Riace si riposa dopo ore di fatica sotto il sole. Che dire: impossibile non dargli la medaglia d’oro, anche solo per il lavoro fatto con la vanga.

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