P L Z: il 22 ottobre il primo disco ufficiale, “MEGA”
I P L Z pubblicheranno venerdì 22 ottobre al primo disco ufficiale, MEGA.
In prossimità del periodo natalizio i P L Z pubblicano la cover di “Noi Come Voi” di Lucio Dalla, che diventa il regalo simbolico che donano al proprio pubblico per esorcizzare il terribile 2020 e a cui affiancano un servizio fotografico esclusivo, ispirato al bed in di John Lennon e Yoko Ono, uscito in esclusiva su WU Magazine accompagnato dalla premiere del brano e ad un’intervista alla band. Con “Presi Bene”, grazie al tributo del duo alla club culture e all’edonismo come cura per l’ansia, è DJ MAG a interessarsi del loro operato, ospitando il video del singolo e decretando di fatto il loro ruolo di rilievo nella nuova scena elettronica indie italiana.
L’ultima pubblicazione del duo è arricchita dalla presenza di Whitemary, producer e songwriter tra le più in vista della nuova scena italiana: si chiama M E G A, esattamente come il disco in uscita, è una canzone senza strofa-ritornello che diventa così un vero e proprio mantra che si ripete vorticosamente, inneggiando al bacio come atto rivoluzionario, e vale al duo il titolo attribuito loro dalla prestigiosa Soundwall di “nuovo pop italiano”.
Cosa aspettarsi dal disco in arrivo, è la stessa band a raccontarlo: «il nostro primo disco è un romanzo sentimentale, di formazione e disfacimento ciclico, senza direzione ma nel nome dell’amore. Le canzoni sono come scene sconnesse dello stesso film: un portone chiuso sotto la pioggia; un incontro inaspettato nella socialità indistinta; la fuga dal contenimento per scopare in un parcheggio; un rave abusivo finito bene; una seduta di analisi finita male; un’autoambulanza che sfreccia per la città; una proposta imbarazzante fra le coperte; la techno messa piano per addormentarsi; il sogno psichedelico dell’amore; il risveglio sotto le bombe e la ricostruzione distopica di una relazione destinata a distrarsi. MEGA è un rollercoaster di voci e beat saturati dall’usura, fra slanci edonistici autoindotti, discese paranoidi e pochi momenti di stasi rivelatoria.»